ASD ATLETICA MARATHON BELLINZAGO |
L'intervista alla podista Sonia Spoletini Moltissimi anni fa, a livello molto amatoriale poi, circa 4 anni fa, ho iniziato ad allenarmi con regolarità, ma solamente da alcuni anni ho iniziato a fare qualche gara e di conseguenza 2 anni fa ho richiesto la tessera Fidal. Mi alleno 3 volte a settimana, o almeno cerco, facendo almeno un ora o minimo 10 km ad allenamento,… poi ho un Personal Coach che mi suggerisci gli allenamenti specifici e/o di qualità! Si ma tutti molto poco seriamente, solo per provare e divertirmi. Quale è stata la tua miglior gara? L’ultima la Mezza Maratona di Arenzano con il tempo di 1:45:32.
Penso…………la 10 x 10 su pista…., un po’ noiosa! Ci sono dei terreni su cui preferisci correre? E quali distanze? Medie, per me la mezza maratona è già il massimo. A me stessa, dopo il c… che mi faccio……… Ottima società, persone simpatiche….
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L'intervista al podista. Fabio GUAGLIUMI. Ciao a tutti, Correre?!? Diciamo pure che io non so correre! Non ho tecnica, ne stile, sono scomposto non seguo tabelle. Quando mi rivedo nelle foto mentre corro capisco la differenza tra un tapascione come me e un Corridore. Comunque per rispondere alla domanda ho iniziato a correre nel 2003, la prima uscita è stata di 300 metri dopo i quali sono rientrato a casa sconsolato, non sapevo più correre! Ho continuato da autodidatta alternando corsa e palestra sino al 2010 con molti periodi di fermo a causa di vari problemi di salute con alcuni interventi chirurgici. Nel 2010 la mia prima mezza maratona.
No non credo, non me ne vengono in mente. Quella che mi è piaciuta meno è la Cromagnon ma solo per gli ultimi 20 km.
Ci sono dei terreni su cui preferisci correre?
Milano, terra e battito cardiaco: la mia mezza del Naviglio E’domenica, mi sveglio alle 5,50, dopo circa 5 ore di sonno. Consumo lentamente la mia colazione, cosa molto difficile per me, abituato a mangiare veloce. Fette biscottate, marmellata, yogurt, biscotti fatti in casa, banana, miele. Tutto questo in un’ora. Cerco di rilassarmi e faccio dello stretching. Controllo per filo e per segno che la borsa contenga tutto il necessario. Porto con me una tabella preparata il giorno prima, uno schema costante da 3,50 al km per 21 km. Parto alle 6,50, devo arrivare a Cernusco sul Naviglio. Salgo sulla macchina e controllo la temperatura esterna: 8C°, perfetta per essere il 26 maggio. Mi fermo a Cavagliano, bevo un caffè e riparto con lo schema accanto. In autostrada poche macchine, perfino a Milano. Arrivo allo stadio di Cernusco, ritiro il pacco gara, mi cambio e inizio a scaldarmi. Manca un’ora alla partenza. Il clima è sereno, riesco anche a rilassarmi respirando profondamente. L’unica cosa negativa è l’annuncio dello speaker: un tratto del percorso è segnato da pozzanghere a causa delle forti piogge dei giorni precedenti. Cerco di non pensarci e continuo la preparazione. Mi avvio sulla start line 10 minuti prima. Alle 9 si parte. Ok, è iniziata. Primi due km, giro a 3,40. Cerco di percepire sensazioni nel mio corpo, soprattutto nelle gambe. Stanno bene, il fiato è buono, devo solo regolare la mia andatura a 3,50. Davanti a me un gruppetto fa da scudo a una ragazza, cerco di stargli vicino, a circa 10 metri . Arriviamo lungo il naviglio e lo costeggiamo percorrendo una strada di campagna invasa dalle pozzanghere. Cerco di non perdere il passo ma mi sembra di correre sulle uova: devo stare attento a non farmi male e calpestare quel poco di terreno rimasto. Accelera il battito cardiaco, i muscoli sono più contratti, devo pensare positivo. Dopo un km finisce finalmente la strada sterrata e ricomincia l’asfalto. Penso di aver perso una decina di secondi e qualche energia in più. Ricomincio a correre a 3,50 al km, tutto ok. Al decimo km guardo il Garmin: 38,20, avanti così. Dal decimo in poi inizia la gara vera, devo gestire tutte le mie risorse. Altra tappa fondamentale è lo scoccare dell’ora. Guardo sempre il Garmin: segnala che ho percorso 15,720 km. Mancano solo 5km. Non c’è nessuno né dietro né davanti a me, una gara quasi interamente in solitaria. Inizio ad accusare un po’ di stanchezza, ma devo farcela, devo resistere, la temperatura si alzata, insieme al vento. Al 19° km sento degli scompensi allo stomaco e subito mi allarmo. Respiro lentamente, a costo di diminuire il passo. Al 20°km arrivo molto provato. C’è un gruppetto di spettatori, una ragazza mi incita a non mollare. Sento la voce dello speaker. Manca poco, non guardo neanche più il Garmin. Entro allo stadio negli ultimi 200 m vado, vado e concludo. Blocco il timer a 1,21,28 media 3,51 al km. Mi scende una lacrima, che si confonde con il sudore, mi sembra di volare.
Ivano
Daniele Vandoni!
Ciao Rino!
Eccomi qui a raccontarti la giornatona di sabato su a Devero.
Alla fine sono andato da solo, perchè Nunzio mi ha risposto dicendo che aveva l'auto piena, e gli altri non mi hanno risposto. Partenza da Bellinzago alle 5.15. Non trovo assolutamente traffico, viaggio tranquillo. Arrivo a Baceno in tempo per una colazione al solito bar di rito e già lì inizio a incontrare altri iscritti alla corsa. Salgo a Devero, dove arrivo alle 7.15. Vado alla postazione per ritirare il pettorale e scopro che fanno subito anche il controllo materiale. Allora torno al parcheggio, mi preparo di tutto punto e risalgo a sbrigare le ultime formalità per l'iscrizione. La partenza è alle 9.30, ho tutto il tempo per mangiare un pò di frutta secca e per fare un bel riscaldamento. Alle 9.20 siamo già quasi tutti in bell'ordine in attesa di partire. Come ben saprai, è in programma una 17 km e una 30 km. Hanno modificato un pò il percorso a causa della neve e del conseguente rigonfiamento di alcuni torrentelli che sono diventati inguadabili. Partiamo alle 9.40. Primo passaggio il giro dell'Alpe Devero, tra le sue baite e i suoi bellissimi prati. Giro indispensabile per permettere ai migliori di staccarsi dal gruppone, perchè poi inizia il tratto tecnico in salita e nelle retrofile, dove ci sono anch'io, si sale facendo un pò di coda. Il sentiero si allarga e diventa una gippabile, arriviamo al primo lago di Sangiatto, il percorso continua in falsopiano in ambiente splendido e dopo un'altra salita arriviamo al lago di Sangiatto vero e proprio. Poco più avanti il primo ristoro, dove incontro Samuele. Ne approfittiamo per scambiare due parole, poi la corsa riprende, questa volta il percorso piega decisamente verso est e attraversa ambienti naturali bellissimi con sullo sfondo i 3000 del Devero. Dopo qualche km si scende sulle rive del lago, che vengono percorse in direzione ovest fino alla diga. Da qui lungo la nuovissima mulattiera del parco si scende prima a Crampiolo e poi di nuovo alla piana di Devero. A un certo punto c'è un bivio: a destra si prosegue sulla 30 km, a sinistra si va direttamente all'arrivo della 17 km. Guardo l'orologio: sono le 12.30. Penso di avere davanti ancora un paio d'ore di gara, non mi sento stanco e le gambe non mi fanno male. Ma psicologicamente l'idea di fare altre due ore di corsa con il traguardo a portata di mano è un limite troppo pesante, così comunico la mia decisione agli organizzatori di chiudere sulla 17 km e mi avvio al pranzo, chiudendo la gara in 3 ore e 3 minuti! Una bella gara, con un'ottima organizzazione, in una cornice paesaggistica stupenda. Grande affluenza di concorrenti, eravamo in 550. Percorso tutto su sterrato o su mulattiera, in alcuni punti abbastanza tecnico ma mai difficile. Bello il supporto degli escursionisti che hanno incoraggiato i corridori lungo tutta la gara. Gradevole anche il pranzo con un pò di frutta e la birra menabrea! Quest'anno sono alla prima esperienza nel circuito di gare di trail, sicuramente a Devero ci tornerò anche l'anno prossimo! Sul mio profilo di facebook ho pubblicato un album di foto. Daniele Vandoni! |
L'intervista alla podista Silvia Frontini. Ciao, ho iniziato a correre abbastanza tardi, prima non mi piaceva proprio! Ho sempre fatto palestra ma la corsa, non l’avevo mai presa in considerazione. Ho iniziato a fare delle gare in montagna in inverno con le ciaspole e per allenarmi ho iniziato a correre …e da li è nato tutto Che tipo di allenamento segui?
Il momento più difficile? Non saprei… Quale tipo di gara prediligi? C’è una gara che non rifaresti? Il trail di Mezzomerico di due anni fa – una gara molto bella ma quel giorno pioveva a dirotto faceva freddo c’era molto fango…da non rifare con quel clima! Ci sono dei terreni su cui preferisci correre? E quali distanze? A chi dedichi le tue gare? Sicuramente al mio compagno Marco che corre sempre con me mi stimola e aiuta sempre! Qualcuno da ringraziare in particolare? Ancora Marco che mi aspetta sempre al traguardo (arrivando sempre prima di me nelle gare che facciamo insieme) e spesso mi incita negli ultimi metri decisivi prima dell’arrivo! Mi sono trasferita da poco a Bellinzago Novarese da Novara e mi sono iscritta all’Atletica insieme a Marco. Mi sono sentita subito a mio agio e ho conosciuto molte persone unite dalla stessa passione per la corsa.
Non frequento tantissimo le attività sociali essendo molto impegnata con il lavoro – mi sento a mio agio con le persone che ho conosciuto con cui posso scambiare pareri e chiedere consigli sul tipo di allenamento
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